L’estate del 2022 si preannuncia carissima!
I prezzi dei lidi italiani subiranno infatti un’impennata dei prezzi, fino al 32% in più rispetto al 2021. Le famiglie italiane spenderanno in media 144 euro per una giornata al mare, contro i 109 euro dell’anno scorso.
Ombrelloni, lettini e sdraio registreranno incrementi medi del 20%. In particolare, per affittare un ombrellone e due lettini durante il weekend, in uno stabilimento medio si spenderanno almeno 30 euro al giorno, mentre nelle strutture di categoria superiore il prezzo arriverà a 150 euro. Per l’abbonamento mensile, le tariffe varieranno tra i 600 e i 900 euro, mentre per quello stagionale il prezzo oscillerà tra i 1.500 e i 3000 euro, a seconda delle zone d’Italia e della qualità delle strutture.
Anche le consumazioni di cibi e bevande nei lidi subiranno tra il 10 ed il 50% di aumenti rispetto al 2021: una famiglia di quattro persone spenderà in media 2 euro in più per una colazione a base di cappuccino e cornetto e 5 euro a persona in più per il pranzo.
La causa di questi aumenti può essere ricercata, come in quasi tutti i settori economici, nella generale situazione di crisi e paura legata alla pandemia da covid19 prima ed alla guerra in Ucraina poi, con le connesse inevitabili speculazioni: ma nel caso degli stabilimenti balneari è soprattutto l’incertezza di questi giorni sull’esito del dibattito parlamentare relativo al d.d.l. concorrenza presentato dal Governo.
Il testo che dovrà essere approvato, e sul quale il Governo ha intenzione di chiedere la fiducia, inciderà infatti sulle concessioni degli arenili, applicando – con non poche forzature – la famigerata Direttiva Bolkestein. Le aziende del settore sono in rivolta, preoccupate dell’invasione di concorrenti stranieri e dell’aumento degli oneri concessori.
Ed a farne le spese, come sempre, sono i consumatori che si vedranno aumentare i costi del servizio.
Tutto ciò mentre anche i trasporti verso le località di vacanza sono destinati ad aumentare.
Si stima infatti un incremento dei costi per voli europei del 91% rispetto allo scorso anno, mentre sui voli nazionali l’aumento è contenuto a poco più del 15%. Anche il trasporto marittimo risente della crisi, con aumenti delle tariffe per i traghetti di poco superiori al 19% rispetto al 2021.
Unico sistema di trasporto che registra una potenziale riduzione dei costi è invece quello ferroviario: i biglietti del treno scendono infatti di quasi il 10%, come effetto della riduzione delle limitazioni imposte dalle misure anticovid19 e di una rinnovata politica di offerte e sconti praticati dalle compagnie ferroviarie.
Sul tema degli aumenti previsti per l’estate 2022, nonchè sul bonus auto 2022 [per approfondire leggi il nostro articolo] è intervenuto il Segretario Federale dell’UCI, Avv. Massimiliano Albanese, ospite di Simona Arrigoni nel corso della trasmissione “Colazione da Simona”, andata in onda il 23 maggio 2022 su RAI ISORADIO.