Con l’arrivo di settembre si avvia a conclusione la stagione delle vacanze estive, per chi ha potuto permettersele, e mano a mano che si rientra in città si somma, alla nostalgia di spiagge assolate e montagne fresche, l’amarezza per la vera e propria “stangata” che l’autunno porterà ai consumatori italiani.
Il primo grande problema resta il costo dell’energia, già alto all’inizio dell’estate e destinato ad aumentare ancora.
Le bollette saranno un’incognita. Ad ottobre Arera (l’agenzia che regolamenta il mercato dell’energia) procederà all’aggiornamento periodico delle tariffe di luce e gas: già da settimane si annunciano maxi-rincari causati dal forte rialzo delle quotazioni internazionali dell’energia.
Ipotizzando uno scenario ottimistico, caratterizzato da un incremento delle tariffe ad ottobre del +15% per la luce e del +20% per il gas, la stangata complessiva sulla spesa energetica raggiungerebbe nel 2022 quota +965 euro a famiglia (+380 euro la luce, +585 euro il gas) rispetto alla spesa sostenuta per le medesime forniture nel 2021.
Sono previsti dei bonus per alleggerire il peso delle bollette sulle famiglie più disagiate ma si tratta purtroppo di aiuti sicuramente insufficienti.
L’aumento dei costi energetici ha poi ripercussioni su tutti i settori produttivi e determina un rilevante aumento dei costi anche sul carrello della spesa.
Basti pensare che la produzione agro-alimentare in Italia assorbe oltre l’11% dei consumi energetici industriali totali e, in particolare, l’esplosivo aumento del costo del gas, necessario anche per la produzione dei fertilizzanti, ha avuto un impatto straordinario sulle produzioni agricole, già provate dalla grave siccità di quest’anno che ha ridotto di quasi il 40% la produzione, con conseguenti aumenti a cascata su tutta la filiera, dai campi alle tavole.
Riempire nuovamente il frigorifero, dopo le ferie, costerà quasi il 10% in più su base annua. Un nucleo familiare di 4 persone si ritroverà a spendere in media 172 euro per i primi rifornimenti alimentari post-vacanze, con una maggiore spesa di circa 16 euro rispetto al 2021.
Come se non bastasse, a settembre le famiglie dovranno fare i conti anche con il caro-scuola. I prezzi di diari, libri, astucci, quaderni, etc. subiranno incrementi medi del +7% rispetto al 2021, portando la spesa per l’acquisto del materiale scolastico a raggiungere quota 588 euro a studente, nel caso in cui si scelgano prodotti griffati e marchi famosi: a queste spese vanno poi aggiunti i costi dei libri di testo, variabili a seconda della scuola e del grado di istruzione, per un totale che potrebbe raggiungere i 1.300 euro a studente.
Esistono dei bandi, su base regionale, che consentono l’accesso a bonus per l’acquisto dei libri e del materiale scolastico: una misura riservata alle famiglie più disagiate che meriterebbe di essere ampliata sulla base di un programma nazionale di aiuti.
Altro capitolo dolente è quello dei carburanti: al rientro dalle vacanze un ulteriore problema sarà infatti il costo del pieno all’auto.
I listini del gasolio risultano oggi più elevati del 16% rispetto allo scorso anno, mentre la benzina costa il 6% in più. Per un pieno di carburante, considerati i prezzi medi correnti, si spendono circa 87 euro. Il taglio delle accise (di 30 cent./litro) è stato prorogato fino al 5 ottobre ma, qualora gli esiti delle elezioni non consentano di formare un nuovo governo entro quella data, potrebbe non esserci un rinnovo di questa misura, con conseguente immediato rialzo dei listini: in tal caso, la benzina schizzerebbe automaticamente a 2,054 euro al litro, il gasolio a 2,049 euro/litro.
Questa situazione ha inciso non poco sulle abitudini degli italiani: a fronte dei continui aumenti dei costi del carburante, gli automobilisti lasciano sempre più spesso il mezzo privato a casa e preferiscono muoversi ricorrendo a mezzi di trasporto alternativi e più economici. Una tendenza che trova riscontro nella crescita dei dati di vendita di biciclette, e-bike e monopattini negli ultimi mesi, nonché nell’incremento del ricorso a mezzi in sharing in quasi tutte le città.
Dunque, la “stangata autunnale” contribuirà anche a determinare una diffusa riduzione delle comodità e dell’autonomia nella mobilità, in favore di una maggiore condivisione e della scelta di mezzi ecologici: forse l’unica vera buona notizia in questo difficile periodo.
Last but not least, il capitolo mutui.
Il ritorno dalle vacanze ci regalerà infatti anche un rialzo dei tassi di almeno lo 0,50%, soluzione che la Bce sembra intenzionata ad adottare quale misura per contrastare l’impennata dell’inflazione: una decisione che, se attuata, determinerebbe un aumento immediato delle rate dei mutui a tasso variabile con un aggravio di spesa di circa 42 euro al mese, +500 euro su base annua.
Il Segretario Federale dell’UCI, Avv. Massimiliano Albanese, è intervenuto su tutti questi temi durante la trasmissione “Pomeriggio d’Estate”, andata in onda il 1° settembre 2022 su CUSANO ITALIA TV.