Nel variegato panorama delle associazioni di categoria che tutelano i consumatori e gli utenti di beni e servizi, torna ad occupare un ruolo di primo piano l’UCI, l’Unione Consumatori Italiani fondata nel 2014 ed oggi completamente riorganizzata per decisione del Congresso Federale straordinario, tenutosi a Roma lo scorso 26 gennaio 2022.
Prima di tutto un cambio di filosofia. «I consumatori sono spesso considerati la categoria più debole nelle dinamiche di mercato e le associazioni come la nostra lavorano quasi sempre in un’ottica meramente protettiva. Secondo noi, invece, la prospettiva migliore dovrebbe essere quella che valorizza i consumatori come categoria forte», sostiene il nuovo Segretario Federale e portavoce dell’Unione, l’Avv. Massimiliano Albanese. «Ciò diventa possibile se si prende consapevolezza del fatto che, senza i clienti del largo consumo, i produttori non avrebbero richiesta e l’economia si fermerebbe: dunque, essi costituiscono un vero e proprio “tesoro”, che le aziende devono saper preservare e su cui devono avere il coraggio d’investire».
Le associazioni di categoria, che costituiscono un’insostituibile rete di presidi a tutela e servizio dei cittadini, contribuiscono all’attuazione concreta di questi diritti fondamentali e rappresentano, per questo, un punto di riferimento utile e di sicuro interesse per l’intera collettività, soprattutto in un momento storico nel quale la crisi pandemica, il rincaro dei costi energetici e delle materie prime, l’inflazione galoppante e l’aumento generalizzato dei prezzi di beni e servizi, stanno causando enormi difficoltà alle famiglie italiane.
L’UCI è stata per anni attiva nella promozione d’iniziative a tutela dei consumatori ed ha sviluppato una rete capillare di sezioni su vaste aree del territorio nazionale. Dopo un periodo di momentanea riduzione delle attività sociali, con la nuova dirigenza eletta dal Congresso Federale l’Unione ha di fatto “cambiato pelle”, divenendo una struttura più al passo con i tempi, aprendosi alle sfide poste dell’evolversi dei contesti sociali ed istituzionali nei quali si estrinseca l’attività di rappresentanza degli interessi dei consumatori e degli utenti.
Trasformata in “ente del terzo settore” iscritto al registro unico nazionale ed accreditata quale portatore d’interessi presso il Parlamento Europeo e le principali istituzioni italiane, la nuova UCI stipulerà numerosi protocolli d’intesa e convenzioni con enti pubblici e privati, al fine di erogare servizi ai propri associati nei più diversi settori, sia quelli più tradizionali dell’assistenza fiscale e del patronato come dell’assicurazione e del credito, sia quelli più innovativi del supporto digitale e del delivery, ed altro ancora.
Attraverso la rete dei propri Comitati Regionali e delle proprie sezioni sul territorio, sta attuando una campagna di tesseramenti destinata a farla crescere esponenzialmente, candidandola a qualificarsi ai sensi dell’art. 137 del Codice del Consumo come “associazione rappresentativa di rilievo nazionale”.
Per realizzare quest’obiettivo, il Segretario Federale Avv. Massimiliano Albanese ritiene «molto importante costruire un vero e proprio ponte tra consumatori e produttori, che consenta il loro incontro e li metta nelle condizioni di dialogare costantemente, così stimolando uno sviluppo economico non solo sostenibile ma, soprattutto, “consumer friendly”. Con questo spirito, la nuova UCI ha quindi intenzione di selezionare le imprese italiane più virtuose, attente alle esigenze dei consumatori e strutturate per garantire il pieno rispetto dei loro diritti, premiandole con un’apposita certificazione».
Nell’attuale contesto economico, tali imprese meritano infatti un particolare incentivo proprio perché, nonostante le difficoltà, continuano a porre i consumatori al centro delle loro attenzioni.
E per consumatori ed imprese c’è una prospettiva di positiva ripartenza, «ma è assolutamente necessario che il Governo continui a spingere sulla ripresa economica, attuando concretamente i programmi del p.n.r.r.», conclude l’Avv. Massimiliano Albanese, «perché si tratta di un’opportunità irripetibile per il nostro Paese: l’unica possibilità che abbiamo per ripartire dopo la pandemia, dando respiro all’economia e stimolando la ripresa dei consumi. Per questo l’Unione consumatori italiani farà la sua parte, con progetti mirati ed un monitoraggio costante dell’impiego delle grandi risorse a disposizione».